Vi presento Krampus Triple, la nuova Triple ale prodotta da Michela, la mia compagna “birrologa”.
Negli scorsi giorni, trasformatomi per l’occasione in una specie di nuovo Aristide Torchia, mentre realizzavo la soluzione grafica per questa etichetta, mi sono imbattuto in questo simpatico diavoletto beone. La leggenda dei Krampus è diventata nel corso dei secoli una tradizione per i popoli di lingua tedesca, ed è legata alla festa di San Nicola che si celebra il 5 Dicembre, ma ancora più anticamente sembra essere connessa alla celebrazione del solstizio d’inverno. I Krampus erano degli uomini-capra, che travestiti con maschere demoniache si aggiravano per le strade del paese a spaventare i cittadini allo scopo di derubarli delle provviste invernali. La leggenda vuole che tra di loro si aggirasse, approfittando dell’occasione e sotto mentite spoglie, il diavolo in persona. San Nicola dovette intervenire per esorcizzare il demonio, e da allora durante la celebrazione della sua festa, San Nicola premia i bambini buoni con dei dolciumi, mentre i cattivi vengono randellati dai Krampus che, condotti in catene per contenere la loro esuberanza, accompagnano il santo durante la manifestazione. Un’altra leggenda ricorda più la storia dell’”uomo nero”, che terrorizza i bambini costringendoli a comportarsi bene, e vede proprio i Krampus rapire i bambini che sono stati cattivi in prossimità delle festività natalizie.
Ideazione ed elaborazione
Facendo un po’ di ricerca iconografica e lasciandomi ispirare dalle varie leggende, ho disegnato questo demonietto, che non riuscirà a rapire proprio nessuno (a parte me!), come si nota anche dall’agenda cascata a terra, perché…visibilmente ubriaco! Per accentuare il concetto di ubriachezza, ho anche ruotato le due “R” della scritta Krampus Triple. I Krampus vengono raffigurati tradizionalmente o con zampe dotate di dita, o con zampe munite di zoccoli. Mi sono persino accorto che nell’indecisione, qualcuno l’ha raffigurato con entrambe le soluzioni su due zampe diverse, guardate qui per farvi due risate. Il mio demonietto invece è decisamente caprino per quanto riguarda le corna e gli arti inferiori, mentre per la forma della coda e la pelle blu mi sono ispirato a Nightcrawler, personaggio degli X-men dalle fattezze demoniche e per giunta anch’egli tedesco. Probabilmente gli autori si sono a loro volta ispirati alla leggenda dei Krampus quando hanno concepito il personaggio, perciò possiamo dire che con la mia versione del demonietto chiudo il cerchio dei riferimenti e delle citazioni.
Il “Birrifugio” di Michela
Dalla fusione delle parole “birra” e “rifugio” nasce il concetto di “birrifugio”: un rifugio per tutti gli amanti della birra artigianale e dell’homebrewing. Si, perché ormai sono sette anni che Michela fa birra in casa, con gran gioia del sottoscritto e degli amici che hanno potuto degustare le sue creazioni. Il suo ambizioso obbiettivo è quello di aprire un birrificio artigianale tutto suo e fare la mastro birraia! La strada da percorrere, pur essendo ancora lunga, appare però già ben delineata: Michela si sta dedicando al mondo della birra a 360° gradi, tiene i corsi “Birra fai da te” in collaborazione con l’associazione culturale Il Cavedio, presto ad essi si aggiungeranno altri corsi più avanzati, un corso più incentrato sulla degustazione, probabilmente un libro, un tirocinio con un rinomato birrificio italiano e tante altre iniziative che nascono solamente dal suo entusiasmo a dalla sua passione e che non vi anticipo per non rovinarvi la sorpresa. Se volete seguire il percorso professionale di Michela, volete semplicemente incoraggiarla o volete essere sempre informati circa le sue iniziative “birrose”, vi invito a visitare la pagina Facebook del birrifugio Morrigan, anche da qua, basta cliccare sopra il nome.
Non vedo l’ora di assaggiarla, etichetta eccezionale e qualità del Birrifugio Morrigan insieme fanno un’accoppiata vincente!!!!!
Grazie! Puoi dirlo forte comunque…ah ah ah siamo un dream team 😉
A proposito, hai visto che c’è anche il tuo nome sull’agenda del Krampus? In sostanza, grazie agli effetti della birra sei salvo! 😉
ma è permesso fare privatamente birra artigianale? I nonni di una mia cara amica veneta hanno il permesso, tra i pochissimi, di distillare grappa.
Qui all’angolo di casa è un birrifugio ed è sempre strapieno xchè fanno anche panini spettacolari.
sheratuttabirra
very atractive ur labels
Ciao! Grazie per i complimenti. Certo che puoi fare birra in casa, ci mancherebbe. A solo tuo uso e consumo. Non puoi venderla: in questo caso dovresti far domanda, ottenere i permessi, attivare le accise…insomma è complicato e richiede un certo investimento, cosa che al momento non ci possiamo permettere, ma che è un obiettivo a lungo termine.
keep me informed 😉 …come assaggiatrice ufficiale.
sheratuttogratiscomplimentinclusi
azz…non bevo birra..cmq intetressante post..riferirò a chi invece è interessato più di me
Colgo l’occasione di augurarti un Buon Natale
PS ti aggiungo nel mio blogroll così passo a leggerti spesso…
Grazie mille per i complimenti e per gli auguri, che ricambio! Buon Natele e buone feste! Si, cerchiamo di viverlo serenamente questo Natale..mettiamo in pratica il tuo consiglio. Come vedi sorrido anch’io 😉
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Grazie Ghost 😉
ma vedo che qui siete indietro col lavoro. Pelandrone.
sherabuoannoancheseègiàquasia…metà
novità all’orizzonte…stay tuned and keep your eyes open also on others “socialcosi”. La tua ricetta delle arance sembra stuzzicosa, la proverò! Tanti auguri anche a te! 🙂
openissimi 😉
shery
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